Notte magica di amore e di vita

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di Danilo Del Greco

Si è adagiata sul letto di brecciolino mentre il compagno si allontanava. Il suo corpo è sembrato allargarsi diventando elastico ed enorme, una contrazione, due, tre… gli occhi chiusi e ogni muscolo teso nello sforzo. Pochi istanti ed è spuntato un musino minuscolo, imberbe, bagnaticcio e di un rosa candido, poi un altro e un altro e un altro ancora… come un’esplosione. E lei sempre immobile e con il corpo sempre più grande.

Quei musini, tanti, tantissimi, sono corsi a cercare il latte, la loro linfa vitale… la loro sorgente di vita. Si sono aggrappati alle sue mammelle con movimenti frenetici e convulsi e lei, sempre immobile e gigantesca, gli donava tutta se stessa senza il minimo movimento che potesse disturbarli… gli donava la sua stessa vita… era bella, bellissima.

Dopo qualche minuto il compagno le si è avvicinato e l’ha annusata, l’ha accarezzata, baciata. Poi è tornato al suo posto poco più in là. In quel momento lui lì non c’entrava nulla.

Trascorsi alcuni minuti lei si è alzata, tremolante per la fatica e lo sforzo compiuto, ha guardato quei musini, i suoi musini, li ha annusati uno ad uno. Sembrava ridere per la felicità nonostante fosse stremata. Poi si è nuovamente adagiata sul brecciolino per sfamarli ancora. Era soddisfatta e sprigionava amore da ogni poro: aveva appena rinnovato l’eterno, immutabile, supremo ed incantato atto d’amore che da miliardi di anni compiono le madri di ogni specie terrestre: donare la vita.

Lei, una magnifica topolina bianca, così minuta, così grande, così bella.
Ieri sera alla Notte dei Ricercatori.
Notte magica, che mi ha regalato il privilegio raro di vedere dal vivo e in modo del tutto casuale lo spettacolo della vita che nasce.

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