Opatija, la magia del liberty si specchia nel mare
di redazione
Opatija o Abbazia è una località turistica affacciata sulla costa orientale dell’Istria dove il tempo sembra essersi fermato. I maestosi alberghi in stile liberty, le sontuose facciate che mescolano stili architettonici tipici dell’impero austroungarico, i giardini ricchi di fiori e di alberi dalle origini più disparati, la costa ordinata frutto di un intenso lavoro antropico contribuiscono a rendere Opatija la ‘perla dell’Adriatico‘.
L’architettura cittadina contribuisce a creare una particolare scenografia dall’allure austroungarica. Da un momento all’altro potrebbe comparire la principessa Sissi e non ci sarebbe niente di strano.
Il mare è il vero protagonista così fortemente ‘addomesticato’ al punto di far apparire il lungomare come una piscina ricavata nell’Adriatico.
Il nome della città è legato ai monaci benedettini che intorno alla metà del 1400 costruirono un’abbazia intitolata a San Giacomo al Palo. Del complesso monastico resta oggi la chiesa molto suggestiva.
La fortuna di Opatija come località turistica nasce da una storia d’amore dai toni drammatici. Nel 1844, il nobile di origini veneziane, Iginio Scarpa fece costruire Villa Angiolina dedicata alla moglie deceduta. La villa che si affaccia sul mare limpido divenne meta dell’elite austroungarica al punto che quaranta anni dopo iniziarono le costruzioni dei grandi alberghi. Il primo fu il Quarnero o Kvarner ancora oggi una straordinaria attrazione per i visitatori accolti dalla dolce figura della fanciulla con il gabbiano, la scultura che si protende nel mare e che appare come un simbolo per una località tanto affascinante quanto suggestiva.