Su strade antiche I rituali del viaggio
di Paola Lombardi
Strade antiche di viaggi e di sogni. Chi può sapere quante volte la nostra anima ha percorso strade millenarie? Le vie dei popoli, le vie maestre, la via della seta, la via del sale, la via delle armi, la via della speranza. La strada immortale che conduce sempre più lontano. Il percorso alla fine del mondo, il sentiero alla fine dei tempi.
Il viaggio ha inizio ogni volta che ci si mette in cammino e non ha importanza che sia un percorso obbligato con una destinazione precisa. Le strade, a volte, si confondono, tornano indietro, si smarriscono insieme ai nostri passi. Ci si ferma lungo la strada, ci si ferma per riposare, per riprendere fiato e per ridisegnare il sentiero. Si cade lungo la strada e, di solito, ci si rialza con le ossa doloranti e un petalo di nostalgia nel cuore.
Qualcuno mi disse, non ricordo dove né quando, che bisognerebbe fare un dono alla terra d’arrivo. Lasciar cadere un seme, un frutto, una speranza prima di riprendere il cammino. Il rituale del mio viaggio prevede la preparazione di un bagaglio e la scelta di un dono da affidare alla terra ospitante. Di solito porto con me una castagna o una noce che scambio con un altro dono. A volte è una pietra, altre è una conchiglia. La prendo, la custodisco in tasca in attesa di affidarla ad una nuova meta.
E’ un modo per ingraziarsi gli spiriti della strada, per avere la certezza che nessun luogo possa farci del male e nessun luogo possa trattenerci per troppo tempo. Chissà dove saranno ora le mie noci, le mie castagne, i miei semi di grano o i miei sassi lasciati lungo il cammino! Forse saranno alberi, magari saranno partiti con altri viaggiatori, magari saranno diventati cibo per qualche altro vivente, magari saranno rimasti a vegliare sull’impronta dei miei passi.