Silicon Valley

Foto di Justin Cobb da Pixabay
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«Vai a prendere l’acqua?, Gertrude, Gertude. Vai a prendere l’acqua?, Gertrude, Gertrude.»
«Con che cosa la prendo?, Arturo, Arturo. Con che cosa la prendo?, Arturo, Arturo.»
«Prendila con il secchio Gertrude, Gertrude. Prendila con il secchio Gertrude, Gertrude.»
«Il secchio è bucato Arturo, Arturo. Il secchio è…»
«E basta con questa filastrocca del cavolo» protestò Gertrude.
Arturo continuò a leggere. «Ma che ti leggi?» gli chiese Gertrude avvilita. «Ma che ne sai tu, la verità è nei libri. E pure la soluzione dei problemi» rispose lui poco convinto che la moglie potesse comprenderlo. Purtroppo la pandemia aveva aggravato una situazione già pesante. Tutta la famiglia, figli compresi, era alle prese con seri problemi di lavoro i cui effetti negativi avevano fatto il loro corso: conto in banca prosciugato, piccoli prestiti scaduti e bollette varie arretrate. La brutta stagione era alle porte, si prospettava un inverno rigido. Gertrude fece un rapido esame della situazione, l’ennesimo, come succedeva ogni minuto di ogni giornata da quando si era sposata.
Lei: casalinga senza reddito.
Priscilla: disoccupata.
Marta: licenziata.
Giacomino: licenziato.
Arturo: esodato.
Il fiume: esondato. Si trattava del fiume che passava nel loro piccolo appezzamento e che aveva distrutto l’orticello, la loro ultima speranza così svanita nelle piogge torrenziali di quel settembre più unico che raro.
Robertino era l’unico a stare meglio. Meglio per modo di dire, visto che era in cassa integrazione da mesi senza ancora aver visto un centesimo.
E Arturo leggeva, imperterrito, riuscendo persino a sorridere con l’acqua che era entrata in cucina da sotto la porta dopo che aveva allagato il seminterrato. «E che leggi di bello?» gli chiese Gertrude con aria sarcastica. «Inutile che fai l’ironica» rispose lui come se si trovasse in un altro mondo. «Leggo le storie di chi ce l’ha fatta. Gente normale, come noi. C’è un posto in America più famoso dell’America stessa: si chiama Silicon Valley. La cosa bella è che tutti i più ricchi del pianeta hanno iniziato da lì, nei loro piccoli garage sotto casa: Jeff Bazos, Steve Jobs, Disney e tanti altri. Ma proprio tanti, anche grandi gruppi rock hanno iniziato in un garage». Il dubbio di Arturo era Bill Gates. «Mica sai dove ha iniziato l’attività Bill Gates?» Gertrude convenne, con grande rammarico, che forse, togliendo anzi il forse, avevano ragione i suoi genitori a definire “folle” quel loro genero dal primo giorno che lo avevano conosciuto. «Sono vicino alla soluzione dei nostri problemi, devo solo trovare l’idea giusta; a volte basta poco, e spesso è sotto i nostri occhi, senza che ce ne rendiamo conto. Lo sento forte». Gertrude, invece, sentiva forte che era vicina all’umiliazione, considerando che nella disperazione già annegava da tempo. Andò nelle stanze dei ragazzi per cercare di salvare il salvabile e con la coda dell’occhio riuscì a percepire il sorriso fuori luogo di Arturo. Questi scappò fuori proprio mentre lampi e tuoni annunciavano il diluvio universale. Per un po’ Gertrude non si curò del marito ma poi, preoccupata, si affacciò per vedere cosa stesse succedendo. «Ragazzi, correte, andate a vedere vostro padre che grida fuori come un pazzo».
«Mamma, grida e basta, non serve dire come un pazzo, si sa. Ma che dice di preciso?»
«Non capisco bene. Cento, cento, grida ripetutamente cento. Così mi sembra».
I ragazzi raccattarono qualche ombrello mezzo rotto e uscirono.
Arturo muoveva le braccia alzandole ripetutamente al cielo in segno di vittoria. Le sue grida erano coperte dal frastuono del temporale e dai ringhi minacciosi del pitbull del vicino che schiumava rabbia. Rivoli d’acqua gli smorzavano le parole. «Centooo, centooo…» I ragazzi, oramai fradici pure loro, gli si avvicinarono angosciati. «Papà, ma che fai? Vieni dentro».
«Centooo, centooo…»
«Ma cento cosa?»
«Cento metri quadrati, abbiamo un garage di cento metri quadrati».

Foto di Justin Cobb da Pixabay

Bruno Di Placido

Volontario della V.d.s Protezione Civile di Cassino, impegnato in vari aspetti del sociale, lettore e, da qualche anno, anche scrittore con un’ambizione dichiarata: riuscire a fondere ragioneria di cui vive e prosa con la quale sogna.

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