Sfidando il cielo
È bello pensare che le montagne siano figlie di cui Madre Natura va molto gelosa. Infatti, le ha lì, che sembrano quasi toccare il cielo; belle ed intoccabili.
A protezione delle sue figlie ha messo altri suoi figli anche se di un altro regno. L’aquila reale, pronta a sorvolarle per scrutare ogni minima incursione. Lo stambecco che con la sua corsa dà sollievo a quei suoli e tanti altri ancora.
Per renderle inviolate ha usato una maggiore generosità facendole diventare altissime; infatti, voleva proteggerle dai suoi figli umani, riuscendoci per molti anni.
Però, spesso accade che gli uomini e le montagne si innamorino. Più questo amore aumenta e più cresce nell’uomo la voglia di arrivare nel profondo del cuore della montagna, che è nascosto nella vetta.
C’è un unico modo, però, per raggiungerlo, ed è “Sfidando il cielo”; perché è uno dei mezzi più potenti che Madre Natura usa per difendere le sue figlie. Con la pioggia, la neve, gli sbalzi termici cerca in tutti i modi di vincere questa sfida. Alcune volte perde, ma la maggior parte delle volte vince, creando sofferenza ad altre madri.
Ma la sfida al cielo non ha regole di gioco, ha un unico fattore comune la passione e l’amore di quello che si fa. Madre Natura ama le sue figlie, gli uomini amano esplorare quelle terre incontaminate nei silenzi che li circondano quasi ad abbracciarli.
Altre volte, uomo e montagna cedono a quest’amore senza il permesso di Madre Natura. Ma non è l’uomo che si prende la vetta della montagna; bensì è quest’ultima che si prende l’anima dell’uomo, tenendola per sempre con sé.