Settembre, finalmente

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La vacanza è mancanza.

Mancanza di soldi. Mancanza di tempo. Mancanza della routine quotidiana.

E tu non sei pronto per questa mancanza. Fai finta di esserlo, per stare al passo con i tempi.

Per una settimana niente più file alla posta, commenti sugli immigranti e ponti che crollano.

Riempi di foto la memoria del tuo cellulare e poi le fai vedere. E ti dicono che sei bello e ti chiedi perché ci sia bisogno di andare così lontano per fartelo dire. Il tuo low cost vale molto di più del prezzo pagato perché sei stato bravo a fare l’affare.

I ricchi non fanno vacanza, il loro è un modo di vivere. Se hanno bisogno di prendere un aereo non si fanno problemi, lo prendono. A volte lo comprano proprio. La vacanza, quella vera non esiste. Perché devi mediare di tanto in tanto, devi fare qualche conto. E menomale che il telefonino è di nuova generazione. Attivi la calcolatrice senza farti vedere. E se non puoi togliere il coperto dal conto, ti accontenti di un piatto meno costoso. Ma manca la carta del vino con il prezzo. E rinunci, oppure ripieghi sul vinello locale, quello che spesso ti va di traverso. E sacrifichi la cena, perché una cena senza vino è una serata mal consumata.

Mancanza, mancanza, mancanza. Tra la nostalgia del tempo che vola ti riempi di buoni propositi per l’anno che verrà, come se fosse il primo dell’anno. E sì, perché per un sognatore settembre è il capodanno della propria vita. E ti aggrappi alla tua unica certezza.
Settembre, finalmente.

Bruno Di Placido

Volontario della V.d.s Protezione Civile di Cassino, impegnato in vari aspetti del sociale, lettore e, da qualche anno, anche scrittore con un’ambizione dichiarata: riuscire a fondere ragioneria di cui vive e prosa con la quale sogna.

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