Rimandateli a casa
Rimandateli a casa. Ad Hadjara si gela il sangue ogni volta che sente pronunciare quelle parole, per strada o in televisione, sui giornali o sui social network. Cerca di nascondere l’imbarazzo e la vergogna quando è tra la gente. Cerca di nasconderle anche al piccolo Jaser, che è nato in Italia. Non sa, Jaser.
Non sa quante pene ha patito la mamma prima di fuggire dopo aver perso tutto. Non sa che hanno ucciso i suoi nonni davanti i suoi occhi. Non sa quante umiliazioni ha subito. Non lo sanno neanche qui in Italia. E’ facile dire “tornatevene a casa”. E’ mediocre. E’ ignorante. Hadjara continua a vivere soltanto per Jaser. Sogna un mondo senza discriminazioni, ma sa purtroppo che crescendo dovrà imparare a conviverci. E il più delle volte a rimanere in silenzio, nell’umiliazione. Ma questo è niente. “Sii forte, sii Jaser, “senza paura”, pensa Hadjara.