Quella mattina
di Laura De Santis
Quella mattina si ostinò a guardare un punto fisso alla sua destra. Corinna non fece niente per mettersi sulla difensiva. Rimase immobile, in fila allo sportello del bancomat, guardando ostinatamente alla sua destra.
Non c’era nulla di particolare da osservare. Non c’era nulla di speciale alla sua destra. Quando arrivò l’onda d’urto non se ne accorse nemmeno. Corinna attese qualche secondo prima di voltarsi.
Sentì la terra tremare sotto i piedi, sentì un boato percuoterle il cuore e provò la sensazione di una scarica elettrica attraversarle tutto il corpo fino ai capelli. Immaginò di sentire le sirene delle ambulanze, ma non seppe dirlo con certezza resa sorda da un rumore incessante.
Provò una sensazione di impotenza e si lasciò andare. Rinunciò a qualunque difesa. Sorrise. “Mi scusi”, disse e anche lui sorrise. Si guardarono, si sfiorarono quasi impercettibilmente. Si sorrisero di nuovo e si strinsero la mano. Camminarono insieme.
Corinna sentì il boato affievolirsi e una manciata di farfalle volarle nello stomaco. Ciò che aveva sempre temuto e sognato accadde quella mattina. Si innamorò e non ci fu nient’altro da fare.