Piccole cose con lentezza
Piccole cose con lentezza. Dilato il tempo, gusto i minuti, li faccio durare. Non mi chiedo cosa farò né mi impongo cose da fare. Respiro, rifletto, leggo, mi ricordo di cose lontane. Di giornate lontanissime nel tempo e nello spazio dei sentimenti. Di giornate belle, irradiate da una luce calda, assolata, bruciante di aspettative. E di altre umide di paura e di agitazione. Appunto dei pensieri, in questi oggi mi sembrano importanti, c’è posto per loro in una quotidianità che non si spreca. Non è determinata da nessun altro che me questo tempo di tregua, queste ore sospese che vanno a spasso insieme a me restando in casa.
Mi concedo il lusso del silenzio, la gioiosa limpidezza della poesia e gioco con le ipotesi del dopo. Perché so che un dopo ci sarà e avrà l’impronta di questi giorni allungati, carezzevoli e penso a tutte le cose che potremo fare. Alcune saranno del tutto nuove, altre saranno sperimentate, ma nel dopo non ci sarà mai più nulla che porterà il peso schiacciante dell’abitudine. Ci sarà, invece, il dopo della tenerezza, di una intimità ritrovata con la solitudine e la pacificazione, ci sarà la leggerezza del ritrovarsi uguali eppure diversi, ci saranno le ombre che non potremo eludere e ci saranno le passeggiate festanti perché ogni istante avrà un sapore nuovo.
Niente andrà perduto di queste ore prolungate e ballerine, nulla andrà smarrito di questa amicizia ritrovata con sé stessi. Brillerà di nuovo il tempo delle possibilità, dei passi veloci per andare incontro alla vita, quella autentica, quella spogliata dei devo e dei mi dispiace, quella vivace della pienezza di ogni emozione. In questi giorni di chiusura, in questi giorni in cui si deve stare in casa, accetto quello che accade con una consapevolezza nuova. E dopo, quando tutto questo sarà finito e il pericolo scampato, mi ricorderò di queste ore e mi ripeterò ogni mattino i versi di Wislawa Szymborska: “Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.
Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto”.
Sarà la mia preghiera che porterò con me nel mio dopo