Per sempre

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di Paola Lombardi
Rumori, passi, voci distratte, per sempre.
Brandelli di conversazioni afferrate per caso: “Fatti ci servono, non parole“, “Allora, a mamma ci pensi tu?“, “No, guarda, lì proprio non ci vado“, “Dove vai in vacanza quest’anno?”.

Domande che si rincorrono insieme ai suoni del traffico urbano, incrocio una donna, ha gli occhi lucidi di pianto, forse semplicemente ha l’allergia al polline, per questo sembra sul punto di piangere.

Le strade diventano tutte uguali, nessuno sembra fare caso a dove metta i piedi. Un bambino saluta con la manina dall’interno dell’autobus, un anziano tira su la sciarpa a coprirsi la bocca.

Ieri sera ho visto un film bellissimo“, “Domani andremo a cena fuori“, desideri, speranze, progetti. Ieri, oggi, domani, sempre, per sempre.
Me l’hai detto tu, una volta, una sola volta o più di una?, per sempre.

Non era vero, mentivi allora sapendo di farlo. Non c’era nessun per sempre tra di noi. Hai promesso qualcosa che sapevi di non poter mantenere, per sempre…

Solo un momento, solo una passeggiata, solo una notte, solo una cena a lume di candela, solo un mazzo di rose. E poi, lo sai, no?, i fiori non mi sono mai piaciuti.
Perché mi hai detto quel per sempre? Io non te lo avrei nemmeno chiesto…

La strada diventa una piazza, si confonde in uno slargo pieno di automobili che corrono. In lontananza si sente la sirena di un mezzo di soccorso. Le illusioni di quel per sempre si reggono in bilico insieme ai miei passi.

Smettila di piangere“, a chi lo dirà? al figlio che non vuole andare a scuola? alla sua amante? a sua sorella? a sua moglie? Chi dovrebbe smettere di piangere? Io? Ma non sto piangendo!

Ascolto i rumori del mondo, del mio mondo, sei lontano, sei un silenzio che non avevo previsto, sei la voce sorda dei fuggitivi, sei una bugia. Una menzogna che non hai detto tu, me la sono raccontata da sola per sentirmi meno sola.

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