Oggi andrò a votare
L’estate è arrivata. L’aria è frizzante, siamo tutti in attesa che succeda qualcosa che non è mai accaduto prima. Ho cinquant’anni e ho visto molte cose nella mia vita. Ho visto la morte, la vita, ho visto nascere, tradire, scappare. Ho visto le case crollare e la fame devastarci tutti. Ho visto e fatto molte cose. Alcune vorrei non ricordarle mai. Altre saranno per sempre il mio orgoglio e le racconterò ovunque e a chiunque. Anche a chi non vorrà ascoltarmi.
Sono stata sempre fortunata, sono viva e con me lo è la mia famiglia. Ma non è questa la mia fortuna più grande. La mia vera fortuna è quella di essere sempre stata presa in grande considerazione dalle persone che mi vivono accanto. Le mie opinioni, i miei pensieri, le mie idee hanno sempre avuto un grande valore per tutti. Questa è stata la mia fortuna e la mia forza. Più degli uomini, io sono stata ascoltata e apprezzata.
E oggi sto per fare qualcosa che finora mi è stato impedito di fare. Oggi, che l’estate è arrivata, oggi, io andrò a votare. A cinquant’anni, mentre intorno cominciano a considerarmi una anziana rispettabile e da rispettare, andrò a votare per la prima volta. Andranno a votare tutti oggi, anche chi non sa leggere né scrivere, anche chi muore di fame, anche chi non sa che cos’è la monarchia e meno che mai la repubblica.
Oggi andremo a votare tutti. Li vedo passare sulla strada, guardo le loro teste con i capelli in ordine, indossano i vestiti di velluto della festa. Gli uomini camminano in gruppo davanti e le donne, altrettanto in gruppo, seguono come in un corteo confuso e disorganizzato. Tutti cercano di essere eleganti come se andassero ad una festa, come se andassero alla processione del patrono.
A cinquant’anni sono emozionata anch’io. Anch’io mi vesto elegantemente e mi chiedo come si faccia a votare. Come farò? Entrerò nel seggio e poi? Mi guarderanno mentre traccio la croce? Oppure sarò sola? Per la prima volta ho qualche incertezza. Per la prima volta mi sembra di dover sostenere un esame. Cosa cambierà questo voto?
Forse, da domani non sarò un’autorità solo nella mia casa, forse da domani le altre donne, quelle più giovani di me, potranno essere libere di esprimere le proprie opinioni in piazza, potranno parlare e farsi sentire, potranno avere delle idee, potranno farle crescere, potranno farle diventare realtà. Forse, da domani, le donne, e quegli uomini esclusi finora, potranno essere presi in considerazione.
Forse, da domani tutto cambierà. Non ci voglio nemmeno pensare al fatto che nulla possa cambiare, tutto sempre deve cambiare, evolversi, crescere, migliorare. Oggi, per la prima volta nella mia vita, vado a votare in questo giorno di festa, in questo clima d’estate. Le cicale non friniscono ancora e il canto che produce il vento deve essere quello della libertà.