Non lasciarmi
Amore a prima vista, un colpo di fulmine.
Ho ignorato gli sguardi degli altri che si posavano su di te, ero certo che avresti ceduto alle mie lusinghe. E così è stato.
Da quel momento in poi non ti ho mai fatto mancare nulla. E tu sai che è vero. Ti sei lasciata guidare dalla mia sensibilità, dal mio rispetto, dal mio amore. Io più esperto e navigato, tu giovane e fresca, dal passo incerto. Ti ho indicato la strada, quella giusta. E non una volta sola. Certo, anch’io qualche volta ho lasciato a desiderare, ma perché si sa, non tutte le giornate sono uguali; e dai tuoi lunghi silenzi ho avuto conferma della genuinità dei miei sentimenti. Ora i ricordi affollano la mia mente. Abbiamo ascoltato la musica dall’autoradio e ripartiti ogni volta al momento giusto. Dove sono andato io sei venuta tu. Sono stato geloso quel tanto che basta a distinguere uno che ci tiene alla sua compagna da uno che non gli importa nulla. Le corse, le passeggiate a passo d’uomo, la lungomare e quel giorno che non ti andava di ripartire, le albe e i tramonti, le scampagnate con gli amici, il cinema, le vacanze. I viaggi in autostrada che ti rilassavano, tu che non hai mai amato il traffico. È vero che tutto finisce ma sono certo che abbiamo ancora tanto da dirci e da fare, insieme, io e te, come ai bei tempi. Non lasciarmi, non ora, non saprei come ricominciare e nemmeno riesco a vedermi con un’altra al posto tuo. Ho sparato tutti i colpi che avevo, non ho più risorse. E scusami se sono così crudo, ma tant’è. E scusami anche se ti ricordo che mi sei costata tanto. Non sono venale, lo sai. La verità è che non me l’aspettavo, non ero pronto, forse non ho saputo cogliere i tuoi cenni di insofferenza. Dimmi qualcosa, ancora una volta sono costretto a interpretare i tuoi silenzi. Sei come i bambini che non sai mai quello che gli passa per la testa. In amore spesso uno parla e l’altro ascolta, ma tu non esagerare però, dimmi qualcosa. Sono passati un po’ di anni e non è colpa mia se ti vedo ancora bella, fresca, giovane, lucida e pimpante come allora. Magari sarà una crisi passeggera come quella volta che hai singhiozzato per tutta la giornata, quando ho pagato profumatamente l’esperto senza ricevere in cambio alcuna diagnosi. Poi tutto è passato.
Non lasciarmi.
In questa fredda sera d’inverno, tra vani parole e appelli inesauditi, tra silenzi e mugugni, a differenza della scorsa volta mi toglie ogni speranza l’esperto con il suo responso: “Mi dispiace amico mio, ma la tua auto ha il motore fuso”.
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