Nebbiosa Londra, ‘Foggy London’

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di Stefania Borsella
E’ difficile oggi immaginare la densità della nebbia nel diciannovesimo secolo a Londra e dintorni. Ad esempio era molto facile che tra le cause di morte ci fossero gli effetti dell’inquinamento sui polmoni indeboliti oppure gli incidenti causati dall’incapacità di vedere i pericoli a causa della densa oscurità. L’8 Febbraio 1834, tre giovani, che erano stati a fare baldoria e a bere con gli amici, sono caduti nel Tamigi di Londra avvolta dalla nebbia e sono annegati. Nella stessa notte ci sono stati molti incidenti attribuibili alla nebbia.

Londra puzzava sempre di carbone in un’epoca in cui quella dei combustibili fossili era la fonte primaria di calore e di elettricità. La fuliggine che ricadeva verso il basso e l’odore del carbone erano pervasivi, come lo era il “pea-soupers”, il tipico modo di dire per indicare l’intensa nebbia nera di quel tempo. Questa nebbia fittissima era causata da una miscela di fuliggine, fumo e umidità. La misura della densità di ciò che il signor Guppy ha definito “un particolare di Londra” può essere raccolto da un rapporto del Times di martedì, 5 dicembre 1837, descrivendo la nebbia del giorno precedente.

“Non solo era l’oscurità così grande [la mattina] che i negozi erano tutti illuminati, ma anche tutti gli oggetti per le strade, e nei pressi, erano stati completamente oscurati dal punto di vista delle persone che camminavano lungo la strada. A Piccadilly il buio era molto intenso, e la confusione causata dai veicoli che finivano uno contro l’altro era al di là di ogni descrizione. Alle 09 circa l’allenatore Hastings, che aveva appena lasciato l’Old White Horse Cellar, pur tentando di tenersi sulla strada, finì nella vetrina del signor Hoby, il calzolaio celebre, all’angolo occidentale demolendola con uno schianto pauroso”.

A volte la nebbia era così fitta che i cavalli che tiravano omnibus e carrozze dovevano essere guidati da uomini che trasportavano le torce per avvertire del loro arrivo attraverso l’oscurità. Non sorprende che la nebbia era spesso più densa sul fiume.

Di notte, la combinazione delle tenebre rischiarate dalla luna e dalle stelle e la luce artificiale della città con la nebbia fitta rendeva il movimento nella metropoli particolarmente pericoloso. Gli omnibus spesso finivano fuori strada coinvolgendo altre persone, come ad esempio lo sventurato Mr Jones da Southwark che stava guidando un cavallo con calesse verso la città, il 2 novembre 1847. Nella stessa notte, a causa della nebbia, una chiatta di carbone si è scontrata contro Vauxhall Bridge ed è affondata.

La nebbia si insinuò ovunque. In teatro, ad esempio, le voci degli attori potevano essere ascoltate, ma a causa della nebbia gli attori stessi quasi non si vedevano. All’inizio del 1900, le nebbie sembravano aumentare di frequenza e di densità. La crescita del settore e la popolazione in continua espansione e il fatto che il carbone fosse utilizzato per il riscaldamento e altre funzioni hanno fatto sì che gli elementi che hanno contribuito a creare il “pea-soupers” sono aumentati in volume. The Times Medicine e il Gazette, nel dicembre del 1873, hanno descritto una recente nebbia come “uno dei più disastrosi che questa generazione ha conosciuto,” a sottolineare che “per le persone con malattie cardiache e respiratorie in numerosi casi si è rivelata fatale”. Infatti, 273 persone sono morte a causa di bronchite causata dal carbone misto a fumo e nebbia che ha avvolto la città per giorni.

Nel corso del 1892, le colonne del quotidiano The Times erano piene di lettere che trattavano il crescente numero di nebbie che rallentavano le grandi metropoli costringendo tutti i mezzi a passo d’uomo. La maggior parte degli interventi era volto a capire cosa si potesse fare per mettere fine al grande flagello o almeno migliorare gli effetti peggiori del grande fastidio di stagione. Nel novembre dello stesso anno, il Governatore della Luce e Coke Gas Company stava diventando stanco delle accuse che non forniva abbastanza gas durante le nebbie e in una nota un po’ risentito ha sottolineato che nel corso di una settimana particolarmente nebbiosa nel novembre del 1892, i consumatori avevano utilizzato 60 milioni di piedi cubi di gas in più rispetto alla settimana corrispondente del precedente anno.

Intorno agli anni ‘60 le nebbie hanno cominciato a diminuire e, infine, a seguito di una maggiore consapevolezza ecologica e a restrizioni più severe per ridurre quegli elementi che hanno contribuito allo smog, le nebbie fittissime sono quasi scomparse fino alle scorse settimane quando la nebbia fitta è tornata ad avvolgere Londra facendola tornare ad essere “Foggy London”.

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