Medea chi?
di Laura De Santis
I viaggi in treno regalano sorprese inaspettate. È così che si scoprono universi mentali inesplorati. Un viaggio in treno è un termometro sociale. Dove sta andando una determinata società? Salite in treno e lo scoprirete. La nostra, forse, è avviata al capolinea. Due colleghe si incontrano sul vagone e condividono il viaggio tra considerazioni sul lavoro e qualche chiacchiera. Pare siano insegnanti. Di storia e geografia, pare. Lavorano tanto, pare, con i loro ragazzi.
Chiacchierano del più e del meno. Fino a quando l’una dice all’altra: “Hai visto Medea?”. Sembrerebbe, come dicono i giornali locali, che ci sia stato un grande evento dalle loro parti, che abbiano portato in scena uno spettacolo importante con attori famosi. L’altra, però pare non se ne sia accorta, strabuzzati gli occhi. Guarda fisso in faccia la collega e le risponde: “Veramente no, non la vedo da tanto tempo. Dall’Università”. La collega puntualizza, sfoderando un sorrisetto saccente: “Ma no, che hai capito? Lo spettacolo teatrale!”. “No, non l’ho visto. E tu?”. “Sì”, specifica sognante la collega. “Uno spettacolo bellissimo”. L’altra resta in silenzio, ci pensa un po’ su e poi chiede: “Ma di che parla?”. La collega si sente confusa. Ci riflette. Prova a dire, poi semplifica: “È una storia complicata. È un mito greco. Eh sì è il mito greco”. E tace. La collega anche. Restano in silenzio nel vagone pieno immerso nel chiacchiericcio dei passeggeri sovrastato dal rumore sordo della marcia inesorabile del treno.