L’inchiostro della speranza

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di Paola Lombardi

“E poi?” Il racconto ininterrotto dell’infanzia che porta via i pensieri, li confonde, li trascina in alto, li depone in fondo al mare.
“E poi?” Una domanda eterna che guarda lontano, che chiude le mani a stringere i setacci della fantasia.
“E poi?” Come un pescatore getto le reti per catturare racconti. La favola ininterrotta dell’infanzia alimentata da quell’interrogativo ingenuo che torna e si ripete.
“E poi?” Rivedo gli occhioni lucidi di mia figlia diventare sempre più grandi e più tondi accentuati dalla curiosità. Non le è mai bastata la frase finale “E vissero tutti felici e contenti”, per lei c’è stato sempre bisogno di un dopo. Nessuna fine è sufficiente.

Oggi è un’adolescente, più matura per la sua età, eppure mi guarda ancora con quegli occhioni grandi e lucidi. “E poi?”, mi sussurra curiosa e apprensiva.
“E ora?”, mi chiedo senza avere il coraggio di guardarla. “E poi, la principessa e sua madre andarono a vivere in un altro castello. Loro due da sole si impegnarono tanto per non soffrire troppo e per ristrutturare il loro castello. E poi, la principessa tornò spesso a trovare suo padre e la sua nuova moglie e trovarono il modo di andare tutti d’accordo”.

Ci credo? Nemmeno un po’, ma bisogna andare avanti e scrivere ogni giorno una pagina nuova della favola della propria vita con l’inchiostro della speranza.

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