Le vacanze a casa vostra

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Bollino nero sulle autostrade, temperature da bollino rosso e un sole a picco. Sono queste le premesse dell’esodo d’agosto. Il popolo dei vacanzieri, sempre troppo numeroso, si mette in viaggio. A gennaio tutti nelle agenzie turistiche per scegliere mete esotiche e poi ad agosto, per ragioni ignote ai più, tutti si riversano nelle stesse località balneari. Non ci sono sorprese. Ma alla faccia delle statistiche le famiglie italiane sono e restano numerose. Al punto tale da essere orde di barbari brulicanti. Uomini, donne, anziani e uno stuolo di bambini si mettono in viaggio con bagagli degni di Greta Garbo. E poi le immancabili buste di plastica che ospitano le ‘ultime cose’, quelle che la famiglia media dimentica di mettere in valigia e affida alle buste del supermercato. In auto si stipa di tutto compresa frutta, verdura, quintali di pasta come se la destinazione fosse l’avamposto della civiltà. E in effetti il popolo delle vacanze di civile conserva ben poco. In appartamenti di 50 metri quadrati si stipano in otto o nove. Si dorme dovunque, anche sul materassino sgonfio adagiato sul pianerottolo. La famiglia in vacanza mangia in piatti di plastica grondanti olio fritto dove navigano pezzi di mozzarelle. E poi le famiglie in vacanza urlano. Pur vivendo in 50 metri quadrati si urlano l’un l’altro come fossero nella reggia di Caserta. In costume e prendisole ciabattano incuranti del mondo circostante con il passo del caterpillar. Invadono la spiaggia alla stessa ora lanciando urla disumane all’attacco del bagnasciuga infilzato da centinaia di ombrelloni e poi, una volta conquistato il posto al sole, il popolo dei vacanzieri mangia. Senza ritegno, con le bocche spalancate che nello stesso tempo masticano e parlano. Al tramonto abbandonano il campo di battaglia lasciandosi alle spalle cadaveri di bottiglie e piatti di plastica, bicchieri, carte, cartacce unte e bisunte. La notte copre tutto, ma l’anno prossimo, per favore, le vacanze fatele a casa vostra!

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