Le turniste

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di Claudia Carbone

Sono le sette di sera, tra circa dieci minuti dovrei incrociarla. La 90 é più affollata del solito. Si sentono odori di ogni tipo: odori di spezie del tipo curry e curcuma, acqua di colonia, deodoranti vari, sudori, gomma. Preferisco stare in mezzo al curry anche se l’acqua di colonia mi é sempre piaciuta; la prima volta che l’ho percepita, addosso all’elegante nonno della mia amica, ero molto piccola. Da allora ho sempre associato l’acqua di colonia a uomini affascinanti e maturi.

Sento le ginocchia quasi cedere, stare in piedi sudando sotto il cappotto con la borsa carica sulla spalla é un tremendo calvario. Sento i capelli appicicati sul collo e i reni dolermi annuncianti l’arrivo delle mestruazioni. Anche quella infinita e boriosa giornata di lavoro é volta al termine. Non sopporto piú quei clienti petulanti, ottusi e talora malvagi. Lavoro in un centro scommesse e parlo di giocatori di cavalli. Non hanno niente a che vedere con l’affascinante Bukowski, che ho lasciato sul comodino accanto al letto. In mezzo al bus un’orda di ragazzini schiamazza. Stanno andando in discoteca.

Non sanno piú quale volgaritá urlare per sentirsi grandi. Un uomo molto anziano e con il bastone sale a bordo. Dico a due ragazzine sedute insieme su di un sedile di cedergli il posto. Con mio stupore annuiscono subito e si alzano senza fiatare. Provo uno strano senso di potere e soddisfazione. Sono le sette e otto. Abbiamo da poco passato piazza Napoli e lei mi ha scritto di aver appena lasciato piazza Bolivar. Ora ci incrociamo. Temo che i due bus vadano troppo veloce e non riusciremo a vederci.

Non ha voglia di andare a lavoro. Ma i giocatori sono instancabili e bisogna restare aperti fino alle 23. Io e mia mamma lavoriamo per la stessa azienda. Non mi ha detto dove si é seduta, se in testa, in mezzo o alla fine del bus. Ci fermiamo al semaforo e lentamente frena anche la 91 dove c’é la mamma. Il mio sguardo si posa sulle persone che scorrono davanti a me dall’altra parte del vetro e quando i due bus sono completamente fermi, di fonte a me c’é proprio lei. Sorridiamo, ci salutiamo. Sono contenta di averla vista oggi, anche se per pochi secondi.

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