Le angosce della vacanza
“Hai preparato tutto?”
“Tutto cosa?”
“Come cosa?”
“Eh tutto cosa?”
“Partiamo domani no?”
“Non lo so se posso partire…”
“In che senso scusa?”
“Nel senso che non lo so se sono pronto a partire. Io non sto bene”
“Senti abbiamo prenotato, abbiamo progettato questa vacanza da mesi. E adesso? Già abbiamo rinviato la partenza di quattro giorni. Domani sarà giovedì. Tra dieci giorni devo tornare al lavoro”.
“E da me che vuoi? Io non sto bene”.
“Adesso te lo ricordi? E poi che cosa hai?”
“Mi fa sempre male la pancia”.
“Ma è terribile!”
“Lo so, sapessi quanto soffro”.
“Ma no… È terribile che non vuoi partire. E adesso? La mia amica ci aspetta. Le abbiamo dato buca già due volte”.
“Va bhe, che fa? Io sto male”.
“Ma di tutto l’anno devi stare male proprio quando io sono in ferie?”.
Lui sfoderò una specie di ghigno. Lei fu assalita da un’onda irrefrenabile di furore. Lei urlò, lui non fu da meno. Si azzuffarono e si odiarono selvaggiamente. Lei si chiese come avesse fatto a finire con quell’idiota, lui si chiese come avesse fatto ad innamorarsi di quella strega senza cuore. Si scagliarono l’uno contro l’altro e lui ebbe la meglio se non altro grazie alla differenza di statura. Passata la bufera si guardarono in faccia.
Si odiavano e la presenza di testimoni accrebbe l’odio. Lei prese la valigia, la chiuse e si dichiarò pronta a partire. Lui fece altrettanto. “Allora siamo pronti?”, chiese lui. Lei era già sulla porta: “Ero già pronta”. Decisero di partire subito per guadagnare qualche ora sulla tabella di marcia.