Lady Janara e mr. Wolf
Quella amica di mia nonna mi era sempre parsa strana aveva qualcosa di misterioso, di segreto e quel giorno che nonna mi portò a trovarla scoprii di cosa si trattava.
Lei e suo marito erano un pochino strani, già i loro nomi erano tutto un programma; l’amica di nonna si chiamava Nara, il suo consorte Wolfango e avevano un simpatico gatto nero dal nome Venerdì 17. Mia nonna andava spesso dalla sua amica, Lei però non ricambiava mai le visite casalinghe e oltre alla nonna non aveva altre conoscenze. In paese la definivano strana perché era nata nella notte della vigilia di Natale e aveva il vizio di intrecciare la coda dei cavalli, oppure al calar del sole li faceva correre in modo da stancarli e non permettere loro durante il giorno di lavorare.
Un giorno Nara arrivò vicino l’uscio di casa nostra ma scappò via, allora mia nonna incalzata dalle mie domande mi raccontò ogni cosa. Nara in realtà era colei che viene considerata una “Janara”, donna malefica nata la notte di Natale che il martedì e il venerdì operava i suoi malefici insidiando vecchi, bambini e anche gli animali. Il suo vero nome era appunto Janara che deriva da Ianua (porta) perché appunto era considerata una insidiatrice di porte. Poi mi fece vedere che dietro il portone di casa nostra vi era, da sempre, una scopa di saggina; serviva appunto per evitare il suo ingresso perché qualora l’avesse vista sarebbe stata costretta a contare i fili per poter entrare (alle volte vedevo anche delle manciate di sale, e nonna mi spiegò che sarebbe stata tentata a contare anche i granelli).
Nara e suo marito erano una coppia un po’ particolare in quanto Wolfango che tutti chiamavano “Wolf” in realtà era un licantropo cioè un lupo mannaro infatti si racconta che le mattine seguenti la luna piena molte persone lo avrebbero incontrato per la montagna tutto rosso in viso, graffiato, con i vestiti tutti strappati.
Ovviamente si scherza, ricordando le legende e le superstizioni del passato. Però alle nuove generazioni manca proprio questo, lo stare seduti con un nonno o una nonna ascoltando racconti di miti e fatti surreali.
Foto di Willgard Krause da Pixabay