L’abbraccio
di Paola Lombardi
L’acchiappasogni di ametista tintinnò, la commessa sorrise rivolgendosi alla porta, la cliente al bancone non poté trattenersi dal voltarsi per guardare nella stessa direzione della ragazza. Vide nel vano della porta un uomo sulla sessantina, piacevole nell’aspetto ed elegante. La ragazza di non più di venticinque anni arrossì leggermente. La signora faticò non poco a richiamare l’attenzione della giovane commessa. “Guardi, penso che dovrebbe mostrarmi la taglia più grande, penso che non sia adatto a me questo corsetto”. La ragazza continuò a guardare l’uomo distinto che era entrato e che, con molta disinvoltura, si aggirava tra gli stand del negozio dove erano esposti capi di abbigliamento intimo femminile. L’uomo sorrideva guardando la ragazza e lei sembrava confondersi ad ogni sguardo, arrossiva, deglutiva continuamente e si distraeva. La cliente cominciò a spazientirsi. La ragazza sembrò essere volata su un altro pianeta. “Per favore – disse la signora con voce stizzita – mi mostrerebbe un altro modello? Per favore!”
La commessa, come se si fosse distolta da un sogno ad occhi aperti, scosse i capelli e si avviò nel retro del negozio alla ricerca del capo richiesto dalla cliente. La signora si voltò per osservare meglio l’uomo appena entrato. Il sorriso, in assenza della ragazza, scomparve. Anzi, si rivolse alla strada avendo perso ogni interesse all’interno del negozio. La signora si sorprese a pensare a cosa potesse significare quella situazione. Gli sguardi di entrambi non lasciavano immaginare niente di diverso. Che schifo! Ci saranno più di trent’anni di differenza tra questi due. Cosa spinge una ragazza tanto giovane a stare con un anziano. Lui sarà sicuramente sposato. Di certo con una coetanea. E lui la tradisce con una ragazzina. La cliente provò un’ondata di risentimento verso la ragazza tanto carina e verso quell’uomo che approfittava della situazione per avere un’amante giovane.
La ragazza tornò con la scatola richiesta, i suoi passi richiamarono l’attenzione dell’uomo che si voltò di nuovo a guardarla. I sorrisi che si scambiarono apparvero inequivocabili alla cliente sempre più imbarazzata e scandalizzata. Analizzò il corsetto di pizzo nero che la ragazza aveva appena portato con sé, ma non le piacque. Si sentì infastidita, provò una specie di vergogna che non sentiva dall’adolescenza, e frettolosamente si districò da quella situazione avviandosi all’uscita. “Grazie, ma non è il mio genere. Buona giornata”, disse seccamente rivolgendosi proprio all’uomo che aspettava con impazienza.
Appena rimasti soli, i due si abbracciarono. “Papà!” disse la ragazza con uno sguardo carico di affetto. “Finisco di lavorare tra un’ora”.
Sono amanti, si disse la donna uscendo dal negozio. Fece qualche passo ripensando alla scena alla quale aveva appena assistito. La curiosità si risvegliò con forza nella sua mente e decise di tornare indietro con una scusa.
Li trovò abbracciati al centro del negozio, abbandonati l’uno nelle braccia dell’altro. “Che schifo!”, urlò ad alta voce la signora sbattendo la porta dietro di sé e andandosene scandalizzata e nauseata. Potrebbero almeno nascondersi ed essere discreti, invece di sbattere la loro relazione in faccia a tutti.