La vita segreta delle rocce
di Paola Lombardi
Anche le rocce hanno una vita. Di solito nessuno se ne accorge, eppure, le pietre hanno qualcosa da raccontare.
Sulla montagna, su quella montagna brulla e riarsa dal sole cocente, si staglia una roccia. E’ una roccia millenaria e da sempre si lega ai riti degli uomini. L’ammasso di pietra sedimentata sembra una piramide che attende l’arrivo di qualcosa.
Un tempo, molto lontano, quella roccia era considerata ‘sacra‘ dagli uomini che abitavano quelle zone. Si recavano, in alcuni momenti particolari dell’anno solare, a chiedere alla pietra le risposte alle loro paure. I segni di quell’antico culto sono ancora visibili ai giorni nostri. Sono piccoli intagli che si scorgono nella parte inferiore del basamento. Chissà, forse un tempo, la roccia non era erosa come appare oggi e, forse, la sua forma piramidale era ancora più evidente.
Gli antichi culti sono scomparsi? Non proprio, quella pietra è ancora un simbolo, è ancora un segno distintivo nella conformazione della montagna.
Cosa sappiamo di quei primi uomini che vi si radunavano intorno cercando i segni delle stelle? Quasi nulla. Di loro possiamo soltanto immaginare le paure, i tormenti ancestrali, la ricerca di risposte, l’affidarsi ad una spiritualità che aveva sede nella natura stessa.
Ci sono luoghi ritenuti sacri, ci sono simulacri naturali, ci sono terre che conservano la traccia di un passato remotissimo e come tali sono portatrici di una storia. Una storia, forse, incomprensibile, della quale si sono persi i connotati certi ed è rimasta solo l’eco di quello che è stato, eppure, il loro legame resta forte e appare indissolubile.
La roccia a forma di piramide ne è un esempio. Ce ne sono molti altri, alcuni sono oggi muti perché parlano una lingua di cui si sono smarrite le traduzioni, altri sono stati inglobati in vicende più recenti e continuano ad avere un significato forte.