Intervista alla regina dei compleanni
Sono importanti, ci illuminano per qualche minuto e ci regalano tante emozioni. Poi, la luce si spegne e finiscono nel dimenticatoio. Chi sono? E cosa desiderano? Lo abbiamo chiesto ad una delle veterane dei festeggiamenti.
Allora come sta? Come si sente?
“Bene, grazie. Sa mi ha fatto un’ottima domanda. Nessuno mi chiede mai come mi sento. Tutti si affrettano ad usarmi e a gettarmi via. È terribile. Davvero”.
Lei si sente, quindi, una vittima del consumismo?
“Eh, cosa vuole che le dica? Nei paesi comunisti non è che sia stata trattata meglio. Certo tutti mi cercano, ma quando non servo più, mi gettano via”.
Ritiene che ci sia una tendenza al consumismo anche nei paesi comunisti?
“Purtroppo devo constatare questa tendenza. Mi usano e basta e mi gettano via. Anzi, qualcuno mi conserva e mi riusa l’anno successivo”.
Vede che c’è chi la apprezza e non la sfrutta e basta?
“Non si faccia illusioni! Mi usano lo stesso. Solo che mi usano più volte”.
Non la gratifica sapere che è molto ricercata almeno una volta all’anno?
“Lei si sentirebbe gratificata a farsi accendere uno stoppino sulla testa e a farsi choccare da una folata di vento puzzolente di alcol e poi a farsi strappare via sporca di panna e finire senza ritegno nel cassonetto dei rifiuti o in bocca al cane? Non credo che le piacerebbe. Non credo proprio”.
Vuole lanciare un appello per sé e le sue sorelle?
“Se servisse a qualcosa chiedere aiuto agli esseri umani… Voglio tentare. Non si sa mai. Vi prego! Quando soffiate sulle candeline nei vostri compleanni ricordatevi che anche noi abbiamo dei sentimenti, che anche noi abbiamo una sensibilità. Non fateci soffrire, non gettateci nella spazzatura, non usateci mille volte. No! Conservateci! Teneteci nelle vostre case, regalateci una dolce pensione! Salvateci dalle fauci dei vostri cani. Salvate la vita ad una candelina e non fateci consumare. Sbrigatevi ad esprimere il vostro desiderio, fateci continuare a vivere! Questo è il mio appello: cari umani, fateci vivere insieme ai vostri desideri”.
Grazie, signora candelina, grazie.