Ero io

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Mi domando spesso perchè il percepire calore dell’amore, dei baci, e dei sospiri, per me sia solo un ricordo offuscato. Riportare alla mente il riverbero di emozioni che forse mi sono passate accanto senza davvero toccarmi. Non sono forse solo le bugie del mondo che mi vorticano attorno come sabbia nel deserto? Sono mai stata davvero un essere umano?

Mi guardo intorno e vedo solo campi di ali spezzate, alcune da me ed altre probabilmente erano mie, in fondo che cos’ero stata fino ad ora se non un angelo in continua caduta, un incastro che non combaciava mai alla perfezione, un suolo minato ricoperto di libri mai terminati.
Della mia vita rimanevano solo riflessi di gesti senza alcun senso.
Avvertivo il suono dei sogni, come specchi infranti nel vento in cui la tempesta faceva riecheggiare il mio animo vuoto e perso.
I laghi infiammati, ululati riecheggiavano come grida senza paura ed il mondo era illuminato da fulmini che squarciavano l’acqua e la terra.

La mia unica verità era l’urlo agghiacciante sgorgato da ali strappate in fondo al bosco e il ringhiare bramoso dei lupi al suo interno.
Ogni notte mi sedevo nel fuoco a guardare la luna, ascoltando un pianoforte lontano. Il suono mi circondava come nebbia densa di note scomposte e disperate, talvolta completamente folli.
Tutto era più forte e tutto così vivo, ero io anche se mi sentivo morire.

Nella notte percepivo quegli occhi, e vedevo la figura che li circondava anche se non potevo distinguerla, era mai esistito del fumo così denso? Quello che vedevo erano ancora i miei occhi riflessi? Perchè ora li vedevo piangere rivoli scarlatti?
Avrei dovuto scappare, fuggire lontano in cima ad una scogliera, raccogliere una spada e trafiggerlo. Avrei potuto fargli del male, questo lo sapevo, non mi interessava sapere chi fosse volevo solo si allontanasse da me il più lontano possibile.
Noi non eravamo simili, oppure si? Attorno a me non vedevo più nulla, solo lui che mi seguiva come se fossi un cucciolo.

Lui era li, non potevo scappare, eravamo legati e di questo ero certa.
Nella mia vita cercavo qualcuno che mi salvasse, che mi portasse fuori da quello che io avevo creato. Nessun principe sarebbe venuto per me ed io non ero Aurora addormentata, non avevo toccato un fuso, avevo creato tutto da sola ed era il mio vanto e il mio fallimento. Ad un tratto lui era terra e io lo avevo trafitto e lo guardavo con ancora la spada in mano. Quando era succeso tutto questo?
Mi chinai su quel corpo, avevo ucciso un ombra? No, quella che avevo appena ucciso ero io.
Che razza di creatura avevo mai creato?

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