Da dove inizia
Inizia tutto da una sensazione, un pensiero, un’intuizione che non sai descrivere o mettere in parole. Qualcosa che avverti, che senti, che sussurra dal profondo. Osservi intorno e non distingui, non capisci e non intendi. Sei qui eppure è uno sbaglio, altrove dovrei essere. Comunque fai ciò che devi, ciò che devi, ciò che devi, sospirando il quando potrai fare ciò che vuoi se il tempo e le forze, le energie residue, sono un pugno battuto contro il muro che impone debito, dolore, competizione. No, non sono di queste parti, vengo da lontano e a quel lontano vorrei tornare. C’è un conflitto che disarma l’animo, un sordo richiamo che non ha parole, ma risuona come un’eco sorda e bassa, lì in basso, più in basso, più sotto del sotto che potevo immaginare.
C’è una gabbia in cui siamo rinchiusi, invisibile perché fatta di apparente libertà, e così servi dei servi siamo schiavi in cuori incatenati. I nostri occhi ingannati non colgono la realtà, i nostri pensieri ossessivi senza controllo creano sceneggiature come fossimo costretti a un copione, immersi nelle recite che svolgiamo a ogni incontro; e mi sorprende osservare quanto come marionette rispondiamo meccanicamente: tiri un filo e reagisci con un’emozione, ne tiri un altro e muovi masse di persone.
E mentre abbiamo apparentemente vissuto di magre consolazioni, abbiamo addolcito l’amaro aspro della nostra condizione, eppure dal quel profondo più fondo, quel qualcosa, quella vibrazione, quella sensazione, quel gusto aspro, così amaro che reclamava l’attenzione per esprimersi e dire… quel turbamento che avvolge tutto in un istante e ti proietta in ogni luogo, in ogni momento di ogni tempo… e così mille e più attività e scappare in un labirinto privo di pareti, di solidità, correre da mattina a sera per svenire la notte e non sentire. Non ascoltare. Non tentare nemmeno di capire. Quale senso speri di trovare se nulla di ciò che fai è una tua vera scelta, ma solo un adattarsi per sapersi consolare?
Inizia tutto da una sensazione che ti fa intravedere qualcosa, e non puoi più ignorare l’immensità da vivere al di fuori della gabbia solidificata di abitudini, preconcetti, finte credenze, manipolazione e miseria. Non puoi fingere di non aver colto una scintilla di realtà e l’immensità, non puoi coricarti ancora in cella credendo che sia espressione di libertà, quella vera che ogni anima desidera più della aria che crediamo di respirare.
Inizia tutto nel momento in cui ti rendi conto di essere incatenato, lì legato alla tua ignoranza, alle tue abitudini, e nemmeno queste ti appartengono e sono solo una banale imitazione che hai copiato credendo ti potesse rendere felice. Iniziano così i mille tentativi di risveglio, quando vorresti solo dormire in pace, tranquillamente come un bambino, con i tuoi balocchi e i tuoi capricci, ma è ora di essere anime adulte che possono creare un mondo diverso per le proprie sorelle, per i propri fratelli, grandi o piccoli essi siano. Inizia tutto da una scelta.