Cuisine mon amour… i sogni non si spengono
“Non mi interessa cosa pensi di me! Io non cambio idea! Sia chiaro!”. Tuonò senza andare oltre, Laura. Poi chiuse il portone dietro di sé, dirigendosi verso il vano ascensore.
Alfredo rimase immobile sul divanetto a fantasia floreale del piccolo salotto dell’appartamento che avevano preso in affitto. Poi tra sé disse “Certo che ha la testa dura come un muro!”. Convivevano da circa un anno, Laura e Alfredo. La loro era una storia iniziata in modo imprevisto. Lei aveva trovato in un bar il portafoglio di lui su un tavolinetto. Da lì, una storia bella ma turbolenta.
“Ma vedi te!?!”. Parlava da sola Laura nell’ascensore che scendeva a piano terra.
“No,basta! Stavolta si fa come dico io!”. Si convinceva e osservava la sua immagine riflessa nello specchio dell’ascensore. Era decisa a non cambiare idea. Rinunciare a quella proposta di rilevare l’attività di ristorazione della sua amica Serena non era da prendere in considerazione.
“Finalmente il mio sogno diventa realtà! È un’occasione che non posso lasciarmi sfuggire!”. Intanto, uscita dal palazzo, si avvicinava a passo svelto verso il ristorante che era gremito all’ ora di pranzo.
“Buongiorno Laura!” La voce cordiale di Sergio, il cameriere. “Serena è in cucina. Ti aspetta”. Il locale era elegantemente arredato. I tendaggi rosa cipria e perla. Le sedie e il tovagliato erano rifiniti in tessuto pregiato.
“Allora Laura? Alfredo non è venuto con te? Dimmi la verità… non è d’accordo che tu prenda in gestione il ristorante?”. Serena la sorprese mentre guardava i clienti comodamente seduti.
“Alfredo dice che è troppo impegnativo per noi gestire questa attività e poi i costi… sono troppo elevati”. Rispose Laura.
L’espressione di una bimba che non vuole rinunciare al suo sogno. “Serena, mi dai ancora una settimana per convincere Alfredo? Ti prego! Sono giorni che litighiamo per il ristorante. Mi sono innervosita, sono delusa, amareggiata ma non mi va di andare avanti con questa cosa senza il suo sostegno. È una decisione così importante”.
Serena annuì.
Laura mise il grembiule e iniziò ad aiutarla nelle preparazioni. Poco prima dell’orario di cena rientrò a casa. Era stanca e consumata dal dubbio e da mille paure. Ma credeva nel suo sogno. Tanto. Cercò le chiavi e distrattamente aprì il portone. Sul tappeto del salotto un pacco enorme. E un biglietto. “Apri subito!”. Laura strappò la confezione. All’interno un copricapo da chef, una brochure che annunciava l’inaugurazione di un ristorante. Iniziò a piangere e a ridere contemporaneamente. Poi un invito. “Siamo lieti di invitarla alla serata inaugurale per festeggiare l’apertura del ristorante “Laura… cuisine mon amour“. Dal corridoio delle stanze da letto arrivò Alfredo che, sorridendo, le annunciò: “Signora, ha meno di due settimane per allestire l’inaugurazione! Vogliamo stare ancora a piangere per molto?”.