Bussando alle porte del cielo

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C’è stato un tempo, dove non c’erano social network e gruppi dove ragazzi si scambiavano messaggi. Per darsi appuntamento si usava il passaparola e l’orario d’incontro era di solito lo stesso, perché prima veniva lo studio. Anche l’ora della ritirata era sempre quella, perché l’ora di cena era una e prima dovevi apparecchiare.

Luogo di ritrovo era la piazzetta del paese, dove ragazzi di età diversa conversavano e si proteggevano a vicenda; il motto era quello famoso “tutti per uno e uno per tutti”. Col tempo si cresce, la vita porta le persone ad allontanarsi ma chi è CRESCIUTO INSIEME questi legami li conserva in se.

La dura legge della vita porta questi ex-bambini ad andare via, alcuni in luoghi altri verso un destino non lieto.

Troppi giovani di quella piazzetta ci hanno lasciato; voglio pensare che ora loro siano riuniti tutti insieme alle porte del cielo, magari ci osservano ridendo un pochino di noi e di quello che siamo diventati; schiavi di social network e tecnologia. Dove si trovano loro tutta questa innovazione non c’è, altrimenti avremmo potuto restare in contatto.
Sono certa che ora state accogliendo l’ultimo che ha bussato a quella porta, ma cominciate ad essere in troppi in quel posto. Era meglio quando noi ragazzine stavamo sedute in piazzetta e vedevano voi maschietti giocare a pallone.

Antonella Branca

Sono nata qualche annetto fa, cresciuta in un piccolo paese ricco di storia e tradizioni, a pochi passi dal mare, dove tuttora fuggo appena possibile. Ho frequentato la biblioteca del mio paese e sono cresciuta con lei, nel 2004 insieme con alcuni compaesani abbiamo fondato un’associazione culturale e creato un piccolo giornale a diffusione gratuita dal titolo “Sciuccaglie”. Sempre in quell’anno con un gruppo di amiche ci siamo occupate del nascente Museo della Pietra e siamo state formate per essere guide turistiche. Appassionata di seggi elettorali e politica, nel 2005 ho svolto un percorso universitario per l’accesso delle donne in politica e nelle istituzioni; lì mi sono innamorata della storia delle donne e della condizione femminile. Ho partecipato, dietro le quinte, a un progetto sulla guerra e le violenze di quel tempo. Nel 2010 ho creato un blog tutto mio, dove raccontare di viaggi nelle tradizioni popolari, nelle ricette italiane e della cucina povera. Ho scritto storie d'amore e di amicizia, e altro ancora. Scherzosamente mi definisco un po' giornalista, un po' food blogger, un po' storica. Ma sognatrice, romantica e solare; schietta, diretta e determinata.  Cerco di trasmettere i sentimenti che catturo nel mio vivere quotidiano, spesso con ironia dico: "Sono una scrittrice, qualsiasi cosa tu dica o faccia può essere utilizzata in una storia". Ho partecipato alla prima edizione del premio letterario “Veroli Alta”, con il testo C’era una volta il paese di pietra, nel 2013 e sempre in quell’anno ho scritto il mio libro auto-prodotto, non in vendita perché è la mia bomboniera di nozze; dal titolo “IL SAPORE DEI RICORDI”. Ho collaborato con varie realtà e dal 2016 con immenso piacere scrivo per voi di tantestorie.it.

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