Abbiamo bisogno di spazio
di Paola Lombardi
“Abbiamo bisogno di spazio“, Arianna sbuffa mentre lo dice. Si guarda intorno, aspetta che qualcosa accada. Giovanni annuisce e per stemperare la tensione apre la finestra che affaccia sul cortile interno del palazzo.
“Chiudi, fa freddo”, gli intima lei. Nella voce non ha nemmeno un briciolo di confidenza. E’ infastidita, offesa. Giovanni, che è rimasto accanto alla finestra spalancata, la richiude. Lui non è né offeso né risentito. E’ tranquillo, invece, nel suo bel maglione di lana grossa. E’ tornato da poche ore da un’escursione in montagna. Durante il viaggio di ritorno, si era preparato un racconto mentale del suo breve soggiorno sulla neve. Voleva renderne partecipe Arianna, voleva raccontarle tutto quello che aveva visto, degli amici che aveva incontrato, delle storie che gli avevano narrato e delle sue emozioni. Invece, al rientro si era ritrovato travolto da una valanga. Arianna era furiosa, arrabbiata, offesa. Perché? si chiedeva Giovanni, di certo non poteva essere stata colpa sua. Lui non c’era stato nemmeno!
“Basta, voglio più spazio”, protesta ancora Arianna distogliendo il suo compagno da pensieri vaghi e confusi. “Va bene”, annuisce Giovanni e se ne va. Scende in cantina, dove aveva riposto l’attrezzatura della montagna soltanto poche ore prima. Si era ricordato di avere un piccone tra gli attrezzi. Impugna il piccone e risale al quarto piano del loro appartamento. Arianna è sempre più infastidita e offesa e gli volta le spalle. Giovanni pensa di aver capito dove sia il problema. Arianna si è sempre lamentata che il loro soggiorno è troppo piccolo mentre la cucina è troppo grande. E così, armato di piccone, Giovanni comincia ad aggredire la parete divisoria tra i due ambienti. A colpi di piccone. Prima o poi si sbriciolerà e cadrà e finalmente sarà uno spazio più grande, proprio come vuole Arianna, pensa lui.
“Cosa fai?”, urla preoccupatissima la donna. Giovanni si volta con il sorriso più ingenuo della sua vita e le dice: “Volevi più spazio, no? Intendevi questo, no?”.