La letteratura neogreca protagonista della XII edizione del premio Letterature dal Fronte
di Paola Caramadre
Il Mediterraneo inteso come luogo dello spirito, come culla comune di una cultura poliedrica e multiforme. E’ il filo conduttore che unisce i paesi che si affacciano sulle sue sponde ed è la linfa di cui si nutrono i suoi miti e in cui si attenuano le sue crisi.
Pensare il Mediterraneo è pensare la Grecia. La Grecia antica e quella contemporanea, la terra di conflitti, dittature, resurrezioni, rinascite, nuove crisi. E’ questo il Paese protagonista della XII edizione del premio internazionale “Letterature dal fronte” ed è alla letteratura neogreca che gli studenti della Rete delle scuole di Cassino per Letterature dal Fronte si sono affacciati con curiosità e interesse insieme ai colleghi del liceo Petrarca di Trieste e a quelli della Scuola italiana di Atene. L’associazione Letterature dal Fronte promuove l’incontro tra le letterature contemporanee di paesi teatro di un conflitto, recente o passato, e gli studenti italiani con il fine di contribuire a costruire un ponte culturale, un codice condiviso.
Gli studenti hanno la possibilità di conoscere e capire e attraverso la lettura di quattro romanzi, selezionati dal comitato scientifico, possono entrare in sintonia con un mondo che altrimenti potrebbe apparire distante. I romanzi finalisti del premio sono “Titoli di coda” di Markaris, “L’Oro dei folli” di Maro Duka, “Dal mare verrà ogni bene” di Kristos Ikonomou e “Breve diario di frontiera” di Kazmed Kapllani. Proprio alcune pagine tratte dalle opere in lettura sono state inserite nel reading realizzato dai ragazzi che attraversa tutta la storia della letteratura greca attraverso il leit motiv della legalità: “Da Aristofane a Markaris… spunti per la letteratura greca della legalità”.
Il lavoro degli studenti è stato complesso e curato dagli esperti scelti dall’Associazione culturale che presiede al Premio, Francesca Zaccone per la letteratura neogreca contemporanea e Francesco Scalora, storico della letteratura e cultura greca, molto apprezzati dagli studenti e dal lavoro costante e attento delle coordinatrici e dei coordinatori scolastici dei diversi Istituti partecipanti.
L’edizione di quest’anno, come sempre animata dal segretario generale di Letterature dal Fronte Clara Abatecola con il presidente Federico Sposato, è stata seguita con interesse dalla professoressa Paola Maria Minucci, nota esperta e traduttrice della letteratura neogreca, e dalla direttrice della Fondazione Ellenica di Cultura Italia, Aliki Kefalogianni che ha monitorato le fasi del Premio. Grazie alla collaborazione con la Fondazione, la cerimonia delle nomination 2017 sarà arricchita dalla proiezione di un cortometraggio incentrato sul tema delle migrazioni, messo a disposizione dal Drama Film Festival.
La direttrice della Fondazione Aliki Kefalogianni si è dimostrata entusiasta della collaborazione con l’associazione Letterature dal Fronte per questa XII edizione del premio. “E’ una splendida iniziativa – ha spiegato la dottoressa Kefalogianni – per la capacità di coinvolgimento degli studenti e perché il premio si fonda su un messaggio fondamentale: conoscere le crisi dell’umanità per costruire la pace. Inoltre, il premio consente di far conoscere gli autori della letteratura greca contemporanea. Abbiamo lavorato di concerto e sono molto felice della scelta del cortometraggio “Ummi – Mamma mia” che verrà proiettato a Cassino, questa mattina. Il film è stato tra i partecipanti al Drama Film Festival, il più importante dedicato al cortometraggio in Grecia, ed è un documentario toccante e significativo incentrato sul tema delle migrazioni”. Il cortometraggio è una produzione della Marni Films, del centro del Cinema Greco e di Nikos Avgoustidis e narra in modo poetico e struggente il dramma dei migranti. Attraverso lo sguardo del piccolo Mohammed, scopriamo il suo mondo fatto di paura e di solitudine in netto contrasto con i bagnanti delle spiagge più frequentate dell’isola di Chios. “All’improvviso noi occidentali, noi europei, noi greci vediamo fuori da casa nostra, nei nostri porti, lungo le nostre coste, il dolore, la perdita, la tragedia e la morte che ci guardano dritto negli occhi. E vediamo tutto ciò in diretta, non in televisione come eravamo abituati a vederlo finora. Sono vicini a noi, ci toccano, ci parlano. Siamo chiamati a passare da uno stadio di filantropia a identificarci in queste persone. E se la filantropia è un antidolorifico delle nostre coscienze colpevoli, l’essere sinantropi è la missione più difficile di tutte in quanto richiede altruismo, condivisione di beni e di valori, comprensione e la rinuncia all’io”.
La Fondazione Ellenica di Cultura è stata istituita nel 1992 con decisione unanime del Parlamento Ellenico con l’obiettivo di promuovere la cultura greca e diffondere la lingua greca. La sede italiana è stata istituita nel 2007 ed è diretta da Aliki Kefalogianni Hatzaki con l’obiettivo di promuovere la cultura greca e la lingua neogreca favorendo lo sviluppo del dialogo interculturale in Italia e Slovenia.