Il vento e la luna
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Brilla sugli ulivi la luna
solitaria ninna nanna
di un vecchio canto
di madri dal cuore affranto.
Lassù, macerie e cristalli
esplosione di polvere e di pietre.
Un fiume di voci segrete nelle valli
scava anime e terre.
Trita le stanche membra,
che la luna non più rischiara
e s’acquieti il vento che rimembra
lungo il perire dell’ora.
È un sogno, un sogno dolente.
E pur vero. Ascendente.
Nella notte che annuncia l’aurora.
E non più s’addolora.
Nadia Pascale e Romeo Fionda
(poesia fuori concorso Festival Gliu Vient)