La storia di Filomena Marano
Filomena Marano in Buonanno, la mia bisnonna, ha compiuto gesta piccole ma preziose. Nel novembre 1943, Filomena e la sua famiglia si rifugiarono da un capo mandria, ai piedi del monte Sammucro. Un giorno, però, si presentò un giovane tedesco, che si chiamava Fritz. Egli era un barelliere che si era nascosto perché non voleva combattere. Filomena decise che durante il giorno Fritz si sarebbe nascosto nei boschi e la sera lei lo avrebbe accudito come se fosse stato figlio suo. Dopo qualche giorno, si presentò a Filomena un americano, un pilota, il cui aereo era stato abbattuto dai tedeschi. Si chiamava William.
Il rischio di avere due “ospiti” in casa era molto alto ma Filomena diede ascolto solo al suo cuore di mamma, solo all’istinto di prendersi cura di quei giovani, proprio come avrebbero fatto tutte le mamme con i loro figli. Per nascondere l’identità dei due, Filomena decise che si fingessero sordomuti. Rimasero così ospiti per due mesi, fino a che non si decise di consegnarli all’esercito americano.
Secondo me tutte queste gesta piccole ma buone ci fanno pensare al futuro, perché anche se non sembra un gesto eroico, Filomena ha salvato due vite che non meritavano di essere sprecate.
Giorgia Buonanno