Una rosa per te
Di lei nessuno sapeva niente. Da dove venisse, qual era la sua storia. Qualche volta l’avevano incontrata alla mensa della Caritas, l’avevano salutata, le avevano rivolto la parola. Lei non rispondeva mai. Mangiava in silenzio e poi spariva, per giorni, settimane.
Era difficile capire quanti anni avesse, le rughe forse, l’espressione nascoste sotto la sporcizia. Indossava con un portamento regale abiti logori, sudici, ma si vedeva che erano di buon taglio, di tessuti cari.
Nessuno sapeva dove, come passasse le giornate. La sera ritornava sempre al suo scatolone sotto i portici.
Sullo scatolone, ogni sera, trovava appoggiata una rosa bianca. Lei la raccoglieva e la metteva in una vecchia scatola di cartone assieme alle altre.
Io ci passavo ogni sera, tornando dal lavoro. Avevo visto quella scena una volta per caso, quasi non l’avevo notata. Ma poi, le sere successive, mi ci ero soffermata, rallentando il passo, fingendo di rispondere a una telefonata, per osservare meglio.
Che avesse un ammiratore segreto? Perché? Chi era il fantasma gentile del suo passato?
Dovevo scoprire quel mistero; così una sera decisi di uscire prima dal lavoro. Mi sedetti a un bar vicino senza mai togliere gli occhi di dosso allo scatolone. Ero sicura di non essermi distratta. Ma ecco, all’improvviso, la rosa era lì. Come ci era arrivata? Chi ce l’aveva messa?
Quella divenne la mia ossessione. Per un po’ niente straordinari e io sempre lì, appostata. Niente, ogni volta la rosa appariva misteriosamente senza che riuscissi a vedere come.
Cominciai a chiedere informazioni in giro, ma anche lì, niente. Allora cominciai a seguirla. Sembrava non avesse una meta ma poi finiva sempre per tornare sulla stessa panchina del parco e restare lì fino a sera fissando il vuoto.
Un giorno, stranamente, la vidi entrare in un museo senza che nessuno la fermasse. Sostò a lungo davanti a un quadro, uno piccolo che non potevo vedere perché lo copriva con la sua figura.
Quando se ne andò, mi avvicinai. Il quadro ritraeva una bambina, i lunghi capelli biondi inanellati, un vestito bianco e fra le mani una rosa bianca. Sullo sfondo, impercettibili, si potevano scorgere due ali sottili, trasparenti, spuntarle dalle spalle.