Le nuvole
di Laura De Santis
Scherzano le nuvole alte nel cielo. Scherzano e si muovono veloci. Chissà cosa si diranno, chissà se rideranno.
Rideranno di sicuro. Rideranno a crepapelle, tenendosi le pance rotonde di cumuliformi, rideranno fino a strapparsi i cirri e si guarderanno l’un l’altra ricoprendosi di stratocumuli. E ci guardano. Di sicuro ci guardano.
Osservano bene, con le facce stravolte dalle troppe risate, quasi con un primo accenno di lacrime negli occhi cirrostrati, noi che ci affanniamo tanto.
Le sento, le risate delle nubi preda delle convulsioni, mentre preparo di fretta e furia bagagli e valigie pesanti.
Il weekend ci aspetta! Quel fine settimana progettato da tanto tempo, quel primo accenno di vacanza che abbiamo programmato in ogni dettaglio senza badare a spese, è arrivato e noi corriamo all’impazzata per mettere a posto tutto, per caricare la macchina e andare. Siamo pronti a partire. I bambini sono dai nonni e noi, finalmente di nuovo una coppia e basta, siamo determinati ad andare al mare per assaporare il primo accenno d’estate.
Siamo felici, contenti, soddisfatti. Ma le nuvole… le nuvole ci guardano e ridono. Ridono disegnando pecorelle nel cielo. Ridono e si fanno beffe di noi poveri umani che vorremmo goderci un po’ di sole e un po’ di mare e, invece, le nuvole si addensano ridendo sguaiatamente. Non abbiamo ancora fatto in tempo a finire di caricare i bagagli nell’automobile che cominciano a scendere le prime goccioline fresche e leggere. Appena pronti, prendiamo posto, allacciamo le cinture di sicurezza e… diluvio fu.
Grazie tante, care nuvole che ridete come pazze lassù nel cielo. Grazie tante, davvero per averci regalato questo bellissimo weekend di pioggia e temporali!