Il certificato
di Paola Lombardi
Le gocce d’acqua scivolano sulla superficie trasparente del vetro. Ogni cosa sembra destinata a tornare al proprio posto. Anche noi. Anche noi siamo destinati a tornare al nostro posto. Anche noi. Mi avvolgo intorno a questo pensiero mentre le gocce scivolano incessanti seguendo un ritmo leggiadro sulla superficie del vetro. Sono convinta che tornerà tutto al suo posto e tutto andrà per il meglio. Sono sicura che il bruciore che avverto alla bocca dello stomaco sia solo l’effetto del bicchierino di grappa bevuto per sfida. Sono certa che il tempo riparerà tutto.
Stringo il certificato del medico tra le dita, lo stropiccio, lo piego, lo consumo agitandolo tra le mie mani. È solo un pezzo di carta, cosa ne resterebbe se lo bruciassi. E se il mio cuore si fermasse prima rispetto a quello che dice la diagnosi? E se le condizioni cliniche fossero variabili soggette al caso? E se tu non fossi tu? Le gocce scivolano lente, ignorando la loro stessa forma, le gocce cadono e scivolano via insieme alle mie speranze sulla superficie liscia del vetro di una finestra. Ogni cosa tornerà al suo posto.