Elogio della routine

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di Paola Lombardi

Non mi lamento, non strillo. Non vado avanti e non vado indietro. Mi risuona nella mente questo ritornello. Forse, era una filastrocca, un gioco da bambini. Eppure, è la frase che meglio mi rappresenta. Non mi lamento. Effettivamente, non mi lamento. Se qualcuno mi chiede come va, dico che va tutto bene. Non alzo mai la voce, non ho niente da recriminare e non mi arrabbio mai con nessuno. Nemmeno quando non trovo parcheggio sotto casa mia. Non vado avanti, però, come se la mia vita fosse immobile. Un’acqua stagnante che non mi fa andare né avanti né indietro. Resto ancorata al mio presente e non cambia mai niente.

Tutti i giorni faccio le stesse cose, anche le domeniche sono tutte uguali. Una sola volta ho provato a fare qualcosa di diverso, ma è andato tutto male. Vado al cinema il venerdì sera, ma al primo spettacolo perché vado a dormire presto. Il sabato faccio le pulizie e al pomeriggio vado dal parrucchiere, la sera esco con le uniche due amiche che ho che non sono sposate e non hanno figli. La domenica vado a pranzo da mia madre che vive insieme a mia zia. Mi fanno tante domande inutili. Io sorrido sempre e non mi lamento. Dal lunedì al venerdì pomeriggio vado a lavorare nell’ufficio in centro e sono anche felice mentre lavoro.

Gli altri cambiano, io, invece, non cambio mai. Anche quando ci provo, non ci riesco. Compro i collant sempre dello stesso colore, mi tingo i capelli sempre dello stesso colore. L’unica volta in cui il mio parrucchiere di fiducia era chiuso il sabato non sono andata dal parrucchiere. Vado sempre nello stesso cinema, anche se il film non mi piace. Non mi lamento, ma non vado né avanti né indietro. Vorrei cambiare, sposarmi, avere dei figli, ma poi penso e chi me lo fa fare! Troppi cambiamenti, non sono per me. Domenica lo dirò anche a mia madre che mi assilla con tutte le sue domande e tutti i suoi consigli. Sto così bene così.

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